La Mediazione familiare è un metodo di risoluzione delle controversie familiari, nei casi di conflitto familiare non elevato, in particolare in vista o a seguito di separazione e/o divorzio.

Mira ad attivare un processo consapevole per ristabilire il dialogo tra le parti per poter raggiungere un obiettivo concreto: una riorganizzazione delle relazioni più soddisfacente per tutti.

Il Mediatore aiuta le parti a trovare le basi di un accordo volontario, durevole e reciprocamente accettabile, perché rispondente ai bisogni e agli interessi di tutte le persone coinvolte nell’accordo stesso, facilitando la comunicazione e permettendo alle parti di ritrovare un canale di ascolto, facendo in modo che le parti siano sempre attivamente impegnate.

Terzietà, imparzialità, ascolto empatico, mancanza di direttive precostituite non significano però inazione: il Mediatore infatti non solo informa e osserva, ma prepara le parti al confronto, aiutandole a trarre da sé gli elementi positivi e utili alla risoluzione del conflitto.

Durante il confronto tra le parti, il Mediatore affronta la crisi iniziale creata dal conflitto, lavorando con i sentimenti e le fantasie negative e introducendo nuovi elementi di riflessione per facilitare, se necessario, un mutamento di approccio di ciascuna parte verso l’altra, con un aumento di flessibilità delle posizioni di ciascuna delle due, e quindi assistendo le parti a costruire insieme accordi equi e sostenibili nel tempo.

La Mediazione familiare non è psicoterapia, né terapia di coppia, benché questi interventi possano entrambi sussistere e siano tra loro compatibili.
La peculiarità della Mediazione familiare è la sua capacità di concentrarsi sugli aspetti concreti e di raggiungere decisioni comuni su specifiche questioni.
Gli incontri si svolgono nella assoluta garanzia del segreto professionale e la discussione sugli aspetti emotivi e relazionali, relativi al rapporto con i figli, ma non solo, non è disgiunta dal confronto sugli aspetti economici e patrimoniali, poiché spesso derivano da questi ultimi gli ostacoli più forti a una serena comunicazione nella coppia.

Il Mediatore familiare, quale terza persona neutrale, facilita la presa di decisioni concordate riguardo questioni organizzative concrete, quali la condivisione del tempo dei figli con ciascuno dei genitori, l’organizzazione dei compiti di cura e educazione, la relazione con i nuovi partner, le modalità di contribuzione al sostenimento delle spese dei figli, la divisione dei beni familiari, che portano all'individuazione degli accordi di separazione.

La Mediazione Familiare è un percorso, la cui durata può variare da un minimo generalmente di 3 incontri ad un massimo di 15, che aiuta la coppia, in vista o in seguito alla separazione o al divorzio, nel difficile passaggio da coppia coniugale o di fatto, a coppia genitoriale e quindi a riorganizzare le proprie relazioni familiari e ad individuare consensualmente le migliori soluzioni per il benessere dei figli e dei genitori stessi.

La Mediazione è altresì indicata anche per le coppie senza figli che scelgono la via del consenso per individuare gli accordi economici di separazione.

Realizzo quindi specifici percorsi di Mediazione familiare non solo per le coppie che hanno già deciso di separarsi: in quanto intervento di aiuto in caso di conflittualità familiare, possono recarsi dal mediatore tutti coloro che vivono una situazione di conflitto in famiglia e che sentono il bisogno di trovare uno spazio neutro, efficace e professionale in cui confrontarsi per chiarire la propria posizione, le proprie idee, o ritrovare un proprio ruolo corroso dal tempo o da situazioni conflittuali.

In tali casi infatti la Mediazione familiare offre uno spazio adeguato di incontro ovunque ci sia una relazione interpersonale che abbia necessità di evolvere (genitori e figli, fratelli e sorelle) per facilitare l’ascolto e la risoluzione di eventuali contrasti, riattivare la comunicazione e riorganizzare la relazione con nuove modalità condivise.