Adottando un modello globale e sistemico nell'ambito della gestione e risoluzione dei conflitti all'interno delle dinamiche e dei contesti familiari, offro sia percorsi di Mediazione familiare che percorsi di Coordinazione genitoriale, intesi come risorsa e strumento pragmatici, affinché le parti coinvolte nell'evento separativo, evento in sé traumatico, possano riorganizzare le relazioni del proprio nucleo familiare, rielaborare l’evento stesso e leggere nel cambiamento la prospettiva del futuro, la possibilità per ogni individuo in gioco di percepire nell'esperienza della fine di un rapporto, il proprio sé che è in divenire e che si riappropria delle proprie radici, del proprio presente e del proprio futuro.
La separazione della coppia, seppure ogni coppia sia un universo a sé ed abbia proprie uniche specificità, nasce dal dover prendere atto non solo della conclusione di un progetto non più comune, ma di un legame che è divenuto sterile e non realmente rispondente ai propri bisogni emotivi non razionali, che dovrebbero trovare spazio, nella dimensione della coppia, nel sentirsi accettati incondizionatamente, nel sentirsi riconosciuti nel proprio valore, nel provare e ricevere amore, affetto, tenerezza, fiducia, rispetto reciproco, amicizia, condivisione, nel sentirsi dare e fare critiche o commenti costruttivi e di rinforzo, nel sentirsi complici. La frustrazione costante e ripetuta di questi bisogni porta, inevitabilmente, a elaborare un distacco sempre crescente, che conduce alla scelta separativa in una tempesta di sentimenti, anche estremi, cui non è possibile sottrarsi.
Il disinvestimento attraversa una fase di oscillazione tra momenti di aggressività e momenti di riappacificazione, fino alla cronicizzazione del conflitto, giungendo poi alla consapevolezza che l’unione comporta più svantaggi che vantaggi.
La separazione implica un notevole dispendio di energie personali comportando un’evoluzione delle relazioni familiari sul piano coniugale, su quello genitoriale e su quello riguardante l’ambiente esterno.
Tuttavia la scelta separativa porta con sé anche la fiducia e la speranza di essere amati e di amare in un modo più corrispondente al proprio sentire: si mette fine ad una situazione infelice perché si è fiduciosi nella possibilità di essere felici, di amare e di essere amati, assumendosi completamente, in questo modo, la responsabilità della propria felicità.
E’ proprio coltivando questa speranza attraverso scelte coerenti con essa, che il nucleo familiare, sebbene riorganizzato in nuove forme allargate dopo l’evento separativo, può perdere la sua connotazione di angusto luogo del conflitto e del risentimento, e riscoprirsi come luogo degli affetti e della rappresentazione e realizzazione dell’individuo, luogo di incontro e di vita nel quale la personalità di ogni individuo si esprime, si sviluppa e si realizza.